Carta del conducente
Per migliorare la sicurezza

Europarts Srl
Viaggiare in sicurezza

Per migliorare gli standard di sicurezza sulle strade e per tutelare gli autotrasportatori sono state varate delle leggi che introducono delle regole, tra le altre cose i tempi di riposo minimi e il tempo che gli autotrasportatori devono rimanere senza guidare.

Quello dell’autotrasportatori è un mondo molto difficile, dove la concorrenza è spietata e dove i costi molto spesso vengono ridotti con turni massacranti per i conducenti. Per controllare le attività e il movimento dei mezzi è stata introdotta poco dopo l’anno 2000 la carta del conducente con la carta tachigrafica.

Che cos’è e cosa prevede la carta del conducente?


La carta del conducente (CQC) è un documento obbligatorio, per tutti coloro che professionalmente si occupano di trasporto, sia per quello merci sia nel caso del trasporto di persone.

Quindi esistono due tipologie di CQC, quella per il trasporto merci e quella per le persone. Un autotrasportatore che trasporta merci o persone deve possedere entrambi.

La carta del conducente per il trasporto è obbligatoria per tutti quei mezzi da trasporto che a pieno carico superano le 3,5 tonnellate. Nel primo periodo di introduzione della carta bastava avere già conseguito le patente C o CE per avere automaticamente la CQC. Successivamente, è stata introdotta la necessità di frequentare un corso con un esame finale presso la
Motorizzazione Civile.

Che validità ha la carta del conducente?


La CQC ha una validità quinquennale, successivamente, per il rinnovo si devono frequentare dei corsi. In pratica è una smart card che viene utilizzata nel cronotachigrafo.

Il cronotachigrafo è un dispositivo di registrazione utilizzato nei veicoli commerciali per monitorare e registrare il tempo di guida dei conducenti. È stato introdotto per la prima volta negli anni '50 per garantire la sicurezza stradale e migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti.

Come è formato e come funziona il cronotachigrafo?


Il cronotachigrafo è costituito da una serie di componenti, tra cui un registratore di velocità, un orologio e un disco di registrazione. Il disco viene inserito nel dispositivo e viene utilizzato per registrare il tempo di guida del conducente, la velocità e le eventuali interruzioni.

Il cronotachigrafo serve a garantire il rispetto dei limiti di guida e riposo imposti dalle leggi europee sulla sicurezza stradale. In questo modo, il dispositivo aiuta a prevenire la stanchezza dei conducenti e ridurre il rischio di incidenti stradali.

Inoltre, il cronotachigrafo aiuta anche i gestori della flotta a monitorare le prestazioni dei conducenti e dei veicoli, garantendo che gli orari di consegna siano rispettati e migliorando l'efficienza della flotta nel complesso.

In sintesi, il cronotachigrafo è un dispositivo fondamentale per garantire la sicurezza stradale e la conformità alle leggi sul lavoro nel settore dei trasporti su strada.

Quindi la smart card inserita nel cronotachigrafo, fa individuare il soggetto alla guida del camion. Le leggi hanno stabilito dei turni di lavoro limitati per consentire all’autotrasportatore di riposare.
Le carte tachigrafiche e i tachigrafi sono gli strumenti di monitoraggio. Il sistema di gestione presso le Camere di commercio, che hanno la responsabilità del controllo e dell’emissione delle carte, è informatizzato e contiene l’archivio delle carte tachigrafiche italiane ed è collegato con la rete telematica europea.

Le carte tachigrafiche sono di diverse tipologie rispetto al loro uso, abbiamo visto la CQC, relativa alla guida.

La carta azienda invece è un permesso che l’azienda proprietaria dei veicoli ha, per poter accedere ai vari tachigrafi per poter scaricare i dati presenti.

La carta officina è una carta che permette all’operatore o al tecnico dell’officina di manutenere i cronotachigrafi, si accede attraverso un pin, per poter leggere i dati riferiti all’attività di officina.

La carta di controllo invece è quella che le Forze dell’Ordine hanno, per i controlli. È una carta personalizzata con i relativi dati dell’Autorità che svolge il controllo stesso.
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